Patrimonio aziendale «interamente contaminato» dal frutto degli illeciti
Sequestrabili anche le somme depositate su un conto che viene alimentato dall’impiego di beni dell’impresa inquinata in radice dai vantaggi illeciti
Possono essere oggetto del sequestro c.d. di prevenzione tutti i beni dei quali il soggetto sospettato di attività illecite risulta poter disporre direttamente o indirettamente, quando, “sulla base di sufficienti indizi, si ha motivo di ritenere che essi siano il frutto di attività illecite o ne costituiscono il reimpiego”.
Così è stabilito dall’art. 20 del DLgs. 159/2011 che, al comma 1, determina i presupposti per l’applicazione di tale vincolo finalizzato alla successiva confisca. La disposizione è finalizzata a contrastare il fenomeno dell’accumulazione di patrimoni illegali colpendo non solamente i beni che abbiano un rapporto di diretta derivazione dalle attività delittuose, ma anche quei beni che – formalmente acquisiti in maniera lecita – possano considerarsi
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