Non unanime l’applicazione ai rider del procedimento di condotta antisindacale
Sulla questione è auspicabile un chiarimento della Corte di Cassazione o un intervento normativo
In ordine al rapporto di lavoro dei rider o ciclo-fattorini, una delle questioni maggiormente affrontate negli ultimi mesi è quella dell’applicabilità o meno dello strumento processuale previsto dall’art. 28 della L. 300/70. Tale norma, come noto, legittima le articolazioni territoriali delle organizzazioni sindacali nazionali ad agire in giudizio qualora il datore di lavoro ponga in essere comportamenti diretti a impedire o limitare l’esercizio della libertà e dell’attività sindacale, prevedendo un procedimento speciale d’urgenza, articolato in due fasi: una sommaria ed una eventuale, di opposizione, a cognizione piena.
La questione si inquadra nella più ampia problematica dell’esatto inquadramento della natura del rapporto lavorativo dei rider e dell’individuazione
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