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Il Consiglio di Stato revoca la sospensione delle elezioni dei commercialisti

/ REDAZIONE

Venerdì, 19 novembre 2021

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Con l’ordinanza n. 6206/2021, depositata questa mattina, la terza sezione del Consiglio di stato ha revocato la sospensione cautelare della delibera di indizione delle elezioni locali dei commercialisti, disposta dal TAR del Lazio lo scorso 17 ottobre.

Il tribunale amministrativo aveva ritenuto applicabile il DL 293/1994 (secondo cui gli enti pubblici possono essere prorogati in carica fino ad un massimo di 45 giorni) e, da ciò, aveva fatto derivare una possibile decadenza del Consiglio nazionale, con conseguente nullità della delibera di fissazione delle elezioni, adottata dopo lo spirare del termine massimo di proroga.

Secondo il Consiglio di Stato, però, nell’adottare tale pronuncia il TAR del Lazio non ha preso in considerazione le eccezioni sollevate dal CNDCEC che, a ben vedere, “si rivelano non manifestamente infondate” e che quindi andranno approfondite nel corso dell’udienza di merito, fissata per il 25 febbraio.

Nello specifico, andrà chiarita la portata dell’art. 25 del DLgs. 139/2005 (laddove specifica che il Consiglio nazionale uscente rimane in carica fino alla nomina del nuovo organo) e del regime derogatorio introdotto dall’art. 31 bis del DLgs. 137/2020, anche “in ragione del protratto regime di sospensione imposto al procedimento elettorale” da altre pronunce assunte dal giudice amministrativo (il contenzioso sulle quote di genere che ha bloccato le elezioni nel febbraio scorso).

In attesa dell’udienza di merito, però, il Consiglio di Stato decide di revocare la sospensione cautelare. Perché se, da un lato, è giusto evitare che si insedino organi eletti in violazione di norme imperative (motivo che aveva indotto il TAR ad accogliere l’istanza cautelare), dall’altro, è altrettanto corretto evitare l’ipotesi di un commissariamento del Consiglio nazionale, “evenienza comunque da scongiurare nelle more degli approfondimenti di merito”.

Cambia nuovamente, quindi, lo scenario legato al rinnovo degli organi rappresentativi di categoria. Resta ora da capire quali effetti produrrà quest’ordinanza sulle decisioni del Ministero della Giustizia, in merito all’eventuale ripartenza dei procedimenti elettorali, e su quelle del Consiglio nazionale, che fino a ieri sembrava pronto a presentare le dimissioni subito dopo la pronuncia di palazzo Spada. Tutti gli sviluppi nell’approfondimento di domani su Eutekne.info.

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