Territorialità incerta per le cripto-attività
La prassi dei singoli Stati perviene a risultati disomogenei, con conseguenti situazioni dubbie per gli obblighi di monitoraggio fiscale
Il tema della localizzazione, ai fini fiscali, dei crypto-asset presenta allo stato attuale soluzioni parziali, e spesso non coerenti nell’esperienza dei vari Stati.
Con riferimento alla prassi italiana, l’Agenzia delle Entrate ha assunto un’impostazione per cui le valute virtuali sono assimilabili alle valute estere anche ai fini della disciplina sul monitoraggio fiscale (risposta a interpello n. 788 del 24 novembre 2021), con conseguente obbligo di indicazione delle stesse nel quadro RW; ciò nonostante, la difficoltà di localizzare tali attività emerge dal fatto stesso che non viene compilato il campo riferito allo Stato estero di detenzione.
Non vi sono, invece, indicazioni da parte dell’Amministrazione finanziaria italiana con riferimento agli NFT, per i quali si pone
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