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IL PUNTO / FISCALITÀ INTERNAZIONALE

Ritenute ridotte nei futuri scambi tra Italia e Cina

Il prelievo, in particolare, verrà diminuito per i pagamenti di dividendi, interessi e royalties

/ Gianluca ODETTO

Mercoledì, 20 luglio 2022

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I rapporti economici tra l’Italia e la Repubblica Popolare Cinese sono, sotto il profilo fiscale, in uno stato di limbo. La nuova Convenzione contro le doppie imposizioni con l’Italia, firmata a Roma il 23 marzo 2019, è in attesa di ratifica da parte dell’Italia: il disegno di legge di ratifica ed esecuzione, infatti, è stato approvato dal Senato l’8 luglio 2020 (atto A.S. 1385), ma giace “inerte” da quasi due anni alla Camera (atto A.C. 2580).

La pianificazione dei flussi è, allo stato attuale, regolata dalla “vecchia” Convenzione Italia-Cina, risalente al 1986. Non è da escludere che, in caso di ritardi nella ratifica del nuovo Trattato, possa intervenire un periodo di interregno in cui si applicheranno le norme della vecchia Convenzione, ma

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