Il contratto per smaltimento rifiuti con l’ente pubblico non coincide con la corruzione
Necessario determinare il vantaggio che la società ha tratto dalla conclusione del contratto e se i contratti siano stati eseguiti correttamente
Nel nostro sistema penale ormai ha assunto una significativa centralità in chiave sanzionatoria la misura della confisca, istituto non solo previsto in relazione a una numerosissima serie di delitti, ma destinato a dirigersi anche contro le società condannate ai sensi del DLgs. 231/2001 (anzi, l’ultimo comma dell’art. 6 prevede che l’ente debba vedersi comunque sottratto il profitto ricavato dal delitto anche nel caso in cui non debba rispondere dell’illecito da reato). Per determinare l’oggetto di tale misura, ovvero individuare l’ammontare del profitto confiscabile, la giurisprudenza (la prima decisione in proposito è la Cass. SS.UU. n. 26654/2008; nello stesso senso, Cass. nn. 35748/2010 e 9988/2015), distingue fra profitto conseguente da un “reato ...
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