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LETTERE

Sui crediti da superbonus possiamo dare consulenza

Lunedì, 8 agosto 2022

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Sono grato al Collega Arrigoni per le osservazioni che ha rivolto alla mia lettera dello scorso 4 agosto (si veda “I commercialisti dovrebbero puntare sulla qualità consulenziale”).

Anch’io non sono nuovo della nostra Professione e ho ben presente il divieto di svolgere attività imprenditoriali che ci è stato ricordato.
Lungi da me invitare i Colleghi a diventare operatori para-bancari, ci mancherebbe.
Anzi, è proprio per meglio assistere i nostri clienti (dei quali la deontologia ci impone di curare gli interessi) che mi sono permesso di risvegliare il nostro orgoglio professionale e le nostre capacità consulenziali (giustamente enfatizzate).

Ecco, se ogni commercialista andasse in soccorso di quelle imprese bisognose (limitandosi ai propri clienti, rigorosamente) e le mettesse in contatto con altri propri clienti in possesso delle suddette caratteristiche, non farebbe che rendere un servizio – anche consulenziale (stesura di contratti, esecuzione di conteggi, redazione della modulistica, ma soprattutto verifica della bontà dei crediti, il tutto svolto con maggior attenzione e conoscenza di quanto possa fare qualsiasi revisore esterno) – ad entrambi i propri clienti, che potrebbero così godere di condizioni di cessione ed acquisto migliori di quanto possa essere offerto da un operatore bancario.

Certo, accompagnare i clienti dal funzionario amico è più semplice, ma avremo perso l’ennesima occasione di far valere le nostre capacità professionali.

Mario Iadanza
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso

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