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FISCO

Per la partecipazione all’impresa familiare non basta l’attività di studio per la laurea

Confermando un orientamento consolidato, la Cassazione sostiene che l’attività svolta deve essere correlata all’accrescimento della produttività

/ Caterina MONTELEONE

Lunedì, 9 gennaio 2023

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Il riconoscimento dell’esistenza dell’impresa familiare non può prescindere dalla valutazione dell’apporto lavorativo reso dal familiare a favore dell’impresa, il quale deve essere continuativo e prevalente, oltre che effettivo e non meramente potenziale e astratto.
È il principio sancito dalla Cassazione con la sentenza 24 novembre 2022 n. 34699, nella quale i giudici, dopo aver ricordato che ai fini fiscali la partecipazione all’impresa familiare deve rispettare i requisiti di forma previsti dall’art. 5 comma 4 del TUIR, precisano che la sussistenza di tali requisiti non preclude all’Amministrazione finanziaria di “riqualificare, prima in sede di accertamento fiscale e poi in sede contenziosa, i contratti sottoscritti dal contribuente, ovvero

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