Da valutare con attenzione l’ambito applicativo del «golden power»
Assonime, nel Documento Note e Studi n. 7/2023, prendendo spunto dal recente “caso Pirelli”, ha analizzato le modalità di esercizio, da parte del Governo, dei poteri di controllo sugli investimenti e su determinate operazioni straordinarie concernenti società ritenute di interesse strategico nazionale (c.d. golden power).
Si è osservato, in particolare, come l’esercizio di poteri di veto e opposizione, suscettibili di limitare anche in modo considerevole l’autonomia privata delle imprese, sia una extrema ratio, mentre più frequente è l’utilizzo dei poteri speciali in forma di prescrizioni e condizioni imposte alle imprese coinvolte.
Dall’analisi della casistica degli ultimi tre anni, inoltre, è emerso che non di rado le prescrizioni intervengono sulla governance e sugli aspetti organizzativi interni delle imprese, oltre che sui processi interni e sugli obblighi informativi preventivi circa l’assunzione di particolari decisioni o le variazioni degli assetti societari.
Il documento elenca, altresì, le principali tipologie di prescrizioni, condizioni e obblighi informativi imposti nella prassi applicativa.
Si sottolinea, infine, come il golden power sia suscettibile di avere un impatto più rilevante, sotto il profilo dell’“attrattività della piazza finanziaria italiana”, quando sia esercitato su società quotate e come il suo ambito applicativo debba essere valutato attentamente, anche in considerazione degli effetti complessivi che esso può avere sull’economia e sugli investimenti esteri.