Dalla CDC 200 mila euro per le vittime di violenza di genere
Il sostegno alle commercialiste vittime di violenza di genere entra a far parte del sempre più ampio ventaglio di iniziative di welfare messe in campo dalla Cassa di previdenza dei dottori commercialisti. Il consiglio di amministrazione dell’ente, infatti, ha deciso di stanziare 200 mila euro per aiutare le professioniste vittime di violenza, garantendo loro un supporto economico che consenta di allontanarsi da un contesto violento e riprendere l’attività professionale.
“Con l’introduzione di questa nuova misura assistenziale – ha commentato il Presidente della CDC, Ferdinando Boccia –, la Cassa testimonia il proprio impegno concreto a tutela delle iscritte in situazioni di particolare vulnerabilità. L’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso avviato a favore della parità di genere, che ci ha già portati a ottenere la certificazione UNI/PdR 125:2022 e ad adottare strumenti a sostegno della genitorialità condivisa, come il nuovo bando per la frequenza dei centri estivi. La Cassa continua a operare nel segno della responsabilità sociale, tutelando le proprie iscritte anche rispetto a tematiche così complesse e drammatiche”.
Le domande dovranno essere presentate utilizzando il modulo disponibile sul portale istituzionale dell’ente, che andrà compilato e inviato (tramite PEC o raccomandata A/R) a partire dal prossimo 1° luglio e fino ad esaurimento dei fondi stanziati e comunque non oltre il 30 giugno 2026.
Per poter accedere al contributo, che sarà stabilito in base al singolo caso e al contesto di riferimento, bisognerà essere iscritte alla Cassa nell’anno di delibera dell’iniziativa, residenti in Italia, in regola con i contributi, aver subito violenza di genere e avere avviato, successivamente a gennaio 2021, un percorso di protezione e fuoriuscita dalla violenza che sia ancora in corso alla data di presentazione della domanda, o avere proposto azioni giudiziarie a propria tutela definite o in corso di definizione.
Rimanendo in tema di welfare strategico, nei giorni scorsi l’ente ha riattivato anche il bando a sostegno della genitorialità, che quest’anno è stato ampliato sia in termini di fondi complessivi che di tipologie di spese coperte. Agli 1,2 milioni di euro destinati al rimborso delle spese per asili nido e scuole dell’infanzia, infatti, vengono aggiunti 500 mila euro per la copertura delle spese per la frequenza di centri estivi diurni in Italia, per uno stanziamento complessivo di 1,7 milioni.
“Con questo intervento – ha spiegato Boccia – rafforziamo il nostro impegno concreto verso la quotidianità degli iscritti, sostenendoli non solo nell’ambito professionale, ma anche nella gestione della vita familiare, soprattutto in un periodo come quello estivo in cui si concentrano molte scadenze fiscali”.
Per quanto riguarda asili nido e scuole dell’infanzia, l’anno educativo di riferimento è quello che si è aperto il 1° settembre 2024 e si chiuderà il 31 luglio 2025. Il contributo, calcolato sulla base della spesa sostenuta e documentata, può arrivare fino a un massimo di mille euro per ciascun figlio, a condizione che l’importo minimo della spesa sia pari ad almeno 200 euro. Per i centri estivi, invece, il periodo di riferimento è quello compreso tra il 1° giugno e il 30 settembre 2025. Anche in questo caso, il rimborso sarà pari alla spesa sostenuta fino a un massimo di 500 euro per ogni figlio, con la soglia minima di 200 euro.
I destinatari del contributo sono gli iscritti in regola con il pagamento dei contributi che abbiano dichiarato nel 2024 (anno d’imposta 2023) un reddito professionale non superiore a 35 mila euro. Se le spese oggetto di rimborso sono state già parzialmente coperte da altri contributi o sussidi, il rimborso sarà riconosciuto sulla parte residua effettivamente rimasta a carico del richiedente. Rientrano tra i beneficiari anche i genitori con minori in affido temporaneo, preadottivo o in collocamento provvisorio presso i coniugi.
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