Non basta la fattura per escludere la soccida monetizzata
La corretta qualificazione del contratto dipende dal reale comportamento delle parti
La volontà di costituire una soccida non monetizzata (rectius soccida semplice) deve trovare riscontro nel relativo contratto, nelle scritture contabili e, soprattutto, nel comportamento tenuto dalle parti. Si tratta del principale chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate nella risposta a interpello n. 134 pubblicata ieri, 18 giugno 2024.
Il caso esaminato riguarda due società che hanno sottoscritto un contratto di soccida semplice per l’allevamento di vitelli da ingrasso. Al termine di ogni ciclo, il soccidante acquista dal soccidario la quota di accrescimento che spetta a quest’ultimo per rivenderla direttamente al macello. A questo proposito, sono stati richiesti chiarimenti circa il trattamento, ai fini dell’IVA e delle imposte dirette, da applicare alla predetta ...
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