Con importo delle fatture incongruo ma versato non c’è dichiarazione fraudolenta
La Cassazione, tuttavia, avvisa che non sempre e necessariamente ciò si presenta penalmente irrilevante
La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 26520, depositata ieri, ha affermato che l’utilizzo in dichiarazione di fatture emesse in relazione a operazioni nelle quali i beni (o i servizi) indicati corrispondono a quelli ceduti (o forniti), pur recando un prezzo incongruo ma effettivamente corrisposto, non integra la fattispecie di cui all’art. 2 del DLgs. 74/2000 (dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti).
Nel caso di specie, una snc familiare, produttrice e venditrice di vini di pregio, utilizzava nella dichiarazione IVA relativa al 2012 due fatture per l’acquisto di uva, emesse da una società semplice riconducibile alla medesima famiglia, per un importo complessivo di oltre 1.200.000 euro, corrispondendo un prezzo al chilogrammo decisamente ...
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