ACCEDI
Lunedì, 16 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

FISCO

Nella dichiarazione infedele il giudice penale deve determinare l’imposta evasa

La Cassazione ha ribadito alcuni principi in attesa di nuove interpretazioni sui rapporti tra procedimento tributario e procedimento penale

/ Maria Francesca ARTUSI

Sabato, 6 luglio 2024

x
STAMPA

download PDF download PDF

I rapporti tra procedimento penale e procedimento tributario nel caso di contestazione di reati fiscali impegna da tempo la giurisprudenza. Tanto è vero che il recente DLgs. 87/2024, adottato in attuazione della delega fiscale (L. 111/2023), è intervenuto anche sulle norme che interessano tale rapporto e, in particolare, il tema del c.d. “ne bis in idem” (artt. 19, 20 e 21 del DLgs. 74/2000).

Nel frattempo la Cassazione, con la sentenza n. 26527 depositata ieri, ha utilizzato i principi già espressi dalle precedenti norme per decidere un ricorso in tema di dichiarazione infedele ex art. 4 del DLgs. 74/2000.
Si è così precisato che non è possibile attribuire alcuna valenza “extrafiscale” a una conciliazione giudiziale “fuori udienza”, ex art. 48 del DLgs. 546/1992, ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU