Nella dichiarazione infedele il giudice penale deve determinare l’imposta evasa
La Cassazione ha ribadito alcuni principi in attesa di nuove interpretazioni sui rapporti tra procedimento tributario e procedimento penale
I rapporti tra procedimento penale e procedimento tributario nel caso di contestazione di reati fiscali impegna da tempo la giurisprudenza. Tanto è vero che il recente DLgs. 87/2024, adottato in attuazione della delega fiscale (L. 111/2023), è intervenuto anche sulle norme che interessano tale rapporto e, in particolare, il tema del c.d. “ne bis in idem” (artt. 19, 20 e 21 del DLgs. 74/2000).
Nel frattempo la Cassazione, con la sentenza n. 26527 depositata ieri, ha utilizzato i principi già espressi dalle precedenti norme per decidere un ricorso in tema di dichiarazione infedele ex art. 4 del DLgs. 74/2000.
Si è così precisato che non è possibile attribuire alcuna valenza “extrafiscale” a una conciliazione giudiziale “fuori udienza”, ex art. 48 del DLgs. 546/1992, ...
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