In arrivo il decreto attuativo sulla patente a punti, critiche Cgil e Uil
Si è svolta ieri al Ministero del Lavoro una nuova riunione del tavolo con le parti sociali per proseguire nel percorso di attuazione della patente a crediti entro il 1° ottobre 2024, come previsto dal DL 19/2024 convertito.
Il Ministero spiega in una nota di aver portato all’attenzione delle parti una prima bozza del decreto ministeriale con cui si regolamentano le modalità di presentazione della domanda per conseguire la patente, i contenuti informativi della patente, i presupposti e il procedimento per l’adozione del provvedimento cautelare di sospensione dello strumento e di attribuzione dei crediti, oltre alle modalità per il recupero dei crediti decurtati. Viene ribadita la possibilità di estendere la patente a crediti ad altri settori, dopo un primo periodo positivo di applicazione in edilizia.
Cgil e Uil sono critiche: i crediti per le imprese dai 30 iniziali potranno arrivare fino a 100, impedendo di fatto, con il solo meccanismo del taglio dei punti, la sospensione della patente e quindi dell’attività anche in casi di gravi infortuni sul lavoro.
Il testo definitivo del decreto potrebbe arrivare la prossima settimana. Così è “una patente a punti inutile che non farà chiudere nessuna impresa, anche quando questa contravvenisse gravemente a norme su salute e sicurezza sul lavoro”, sostengono la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, e il segretario nazionale della Feneal-Uil, Stefano Costa.
La patente è dotata di un punteggio iniziale di 30 crediti e consente di operare nei cantieri temporanei o mobili con una dotazione pari o superiore a 15 crediti. Resta possibile operare con una dotazione di crediti inferiore a 15 solo in caso di completamento delle attività oggetto di appalto o subappalto in corso al momento dell’ultima decurtazione dei crediti.
Secondo la Uil si tratta di un meccanismo con cui si punta ancora “a proteggere le aziende, a qualsiasi costo, anche sulla pelle di lavoratrici e lavoratori”. Per la Cgil il sistema è “troppo farraginoso: i punti partono da 30, ma possono arrivare a 100, facili da guadagnare, difficili da perdere”, afferma la segretaria confederale Francesca Re David, parlando di “ennesima occasione persa” per dotare il Paese di un Piano straordinario di prevenzione e per la sicurezza sul lavoro.
La Cisl, con il segretario confederale Giorgio Graziani, e la Filca-Cisl, con il segretario generale Enzo Pelle, apprezzano invece nel merito “alcuni passi in avanti” come sul ruolo dei Rappresentati dei lavoratori alla sicurezza, ma sostiene che “il punteggio massimo è rimasto troppo alto, anche se i 100 crediti sono difficilmente realizzabili”.
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