Conferimenti neutrali seguiti da fusione, per l’Agenzia è abuso del diritto
La sequenza porterebbe a un risultato contrario alle finalità delle norme impiegate
Con la risposta a interpello n. 200, pubblicata ieri, l’Agenzia delle Entrate si è pronunciata sull’elusività di una fusione che seguiva due operazioni di conferimento effettuate con la c.d. neutralità indotta, ovvero avvalendosi dei regimi di cui all’art. 177 comma 2 e comma 2-bis del TUIR.
Prima di descrivere la fattispecie, è opportuno ricordare che i conferimenti di partecipazioni effettuati ai sensi delle richiamate discipline fanno emergere una plusvalenza pari alla differenza tra la “quota delle voci di patrimonio netto formato dalla società conferitaria per effetto del conferimento” e il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione, dando così al contribuente la possibilità di evitare l’emersione della plusvalenza agendo sul valore di contabilizzazione
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