Si potrebbe valutare una riapertura per il CPB con dichiarazione tardiva
Spettabile Redazione,
torno sul tema del concordato preventivo biennale, istituto che (forse immeritatamente) ha avuto un’accoglienza al di sotto delle aspettative iniziali, complice anche una normativa che ha avuto un susseguirsi di aggiustamenti e interpretazioni.
Ancora all’indomani dell’ultima scadenza – stabilita il 12 dicembre scorso – ho personalmente continuato a riscontrare, e riscontro tuttora, interesse da parte di professionisti e imprese a potere aderire dal CPB 2024-2025 tramite dichiarazione tardiva (in vista del prossimo termine del 29 gennaio 2025).
Credo che possa essere interesse del Governo valutare di aprire a una simile opportunità, fermi restando i limiti già previsti dalla precedente proroga al 12 dicembre 2024, ovverosia:
- solo ai contribuenti esercenti un’attività d’impresa, un’arte o una professione ai quali si applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) e che, avendo presentato la dichiarazione dei redditi entro il termine del 31 ottobre 2024, non abbiano precedentemente aderito al CPB pur avendone i requisiti;
- la dichiarazione dei redditi integrativa non indichi un minore imponibile, un minore debito d’imposta o un maggiore credito rispetto a quelli riportati nella dichiarazione originariamente presentata.
Naturalmente, resterebbe ferma l’applicazione delle sanzioni amministrative per il ritardo nella presentazione della dichiarazione, ovvero potrebbero anche essere ipotizzate sanzioni specifiche per l’adesione tardiva al CPB.
Sono convinto che una simile soluzione possa venire incontro a esigenze concrete sia dei contribuenti, sia dell’Erario.
Luca Bertoli
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano