Sul favor rei per le nuove regole sulle sanzioni, la parola passa al giudice del rinvio
La Cassazione, con la pronuncia 19 gennaio 2025 n. 1274, ha sancito che l’art. 5 del DLgs. 87/2024, che fa decorrere le nuove norme più favorevoli in tema di sanzioni amministrative dalle violazioni commesse a decorrere dal 1° settembre 2024, non è contraria né alla Costituzione, né al diritto comunitario.
La Suprema Corte, con la sentenza n. 2951 di ieri, in qualche modo demanda l’esame della questione al giudice del rinvio, affermando, in un caso in cui la parte aveva sollecitato l’applicazione del favor rei, che, “verificato quale sia la corretta sanzione applicabile, in considerazione del disposto di cui al d.lgs. n. 158/2015, occorrerà anche valutare la questione di legittimità costituzionale sollevata dal ricorrente in memoria, in relazione alle previsioni di cui all’art. 5 del d.lgs. n. 87 del 2024”.
Certo, ciò non significa affatto, almeno per ora, che la Corte abbia inteso rivedere il proprio orientamento.
Spetterà al giudice del rinvio appurare se sussistono i presupposti per rimettere la questione alla Corte Costituzionale.
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