Per l’accertamento IVA, anche «internet» è una prova idonea
Secondo la Cassazione, la pubblicità in rete può rappresentare un elemento di prova per qualificare il tipo di attività svolta
Con la sentenza n. 5822 del 13 aprile 2012, la Cassazione legittima l’utilizzo di “internet” per sconfessare la richiesta di rimborsi o agevolazioni IVA non dovute. Il caso di specie riguarda un ricorso avanzato da una srl nei confronti dell’Amministrazione finanziaria per il mancato riconoscimento di rimborso IVA. In particolare, la società lamentava la presenza della soggettività passiva d’imposta legittimante, a suo dire, il conseguente beneficio del rimborso, trattandosi di una vera e propria “casa per ferie” per anziani e svolgendo, pertanto, attività imprenditoriale.
La contraria affermazione della Corte di Cassazione è, per certi versi, innovativa. A ben vedere, i giudici non si limitano a una ricostruzione formale della fattispecie, ...