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LETTERE

Serve un’IMU ridotta per gli immobili invenduti di imprese edili fallite

Venerdì, 15 giugno 2012

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Egregio Direttore,
in riferimento alla “batosta” impartita dalla nuova IMU, che dire allora dei fabbricati ormai invenduti da anni già facenti parte del patrimonio di aziende di costruzioni ora fallite? È noto, infatti, l’elevato numero di imprese di costruzioni purtroppo soggette a procedure concorsuali nel corso degli ultimi 4-5 anni e che hanno un cospicuo numero di immobili invenduti, ora in carico ai “poveri” curatori fallimentari che non sanno come fare a vendere.

Inoltre, l’inaudito carico fiscale che colpirà questi immobili mediante applicazione dell’IMU finirà per riflettersi negativamente sui creditori che si vedranno privati della corrispondente somma di liquidità a ristorno delle proprie creditorie.

Potrebbe essere auspicabile, quindi, un intervento del Governo che riduca sensibilmente il carico fiscale IMU per tali immobili, ad esempio prevedendo un’aliquota ridotta oppure una parziale esenzione temporale.


Luca Carra
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Mantova

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