Occorre una Cassa comune a tutte le professioni
Caro Direttore,
permettimi di esprimere una serie di osservazioni in risposta a quanto sostenuto dal collega Carella (si veda “Negli enti previdenziali privati, il problema sono i «grandi numeri»”).
Nella sua lettera, il Presidente dell’AIDC Carella si avventura in un’opera di interpretazione autentica delle intenzioni future del vertice di una Cassa alla quale non appartiene, ma dalla quale sembra temere una presunta invasione di campo.
Come iscritto alla CNPR, mi sento chiamato in causa e vorrei anch’io dare la mia interpretazione su quello che ritengo essere l’errore che molti di noi commettono, quando si parla di enti previdenziali: considerare il proprio ente, una volta che ci si è convinti della sua solidità, come un monolite esente da qualsiasi influenza da parte di un mondo che cambia ad
una velocità decuplicata rispetto a dieci anni fa.
Professioni emergenti, ancorché non regolamentate in Albi, stanno erodendo fette consistenti, non solo della parte che riguarda le nostre competenze, ma anche di ciò che veniva fatto all’interno delle aziende nostre clienti: un esercito di portatori di nuove professionalità dal fatturato crescente, la cui contribuzione affluisce nella Gestione separata dell’INPS, collocazione che scontenta tutti.
Non credo sia sufficiente essere rassicurati dall’andamento demografico degli iscritti ad una Gestione: occorre essere pronti all’evenienza che non sia più possibile, in futuro, chiedere altri sacrifici alle nuove generazioni, i cui fatturati nel medio periodo non sono certo stimati in aumento. C’è un problema di sostenibilità e adeguatezza delle singole Casse di cui abbiamo il dovere di farci carico, in ragione del senso di responsabilità che contraddistingue il nostro essere professionisti.
Mi spingo, pertanto, ad immaginare una Cassa comune a tutte le professioni (con le legittime salvaguardie), che trovi il modo di comprendere anche nuove masse portatrici di nuove competenze.
I contributi che la mia collaboratrice familiare versa confluiscono nella stessa Gestione del pilota d’aereo, ma domani non la troverò certo nella cabina di comando del mio volo per Milano.
Marco Cuchel
Presidente ANC
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