Conferimento di ramo d’azienda «italiano» compatibile con l’Ue
La Corte di Giustizia ha dichiarato l’ordinamento italiano compatibile, sul punto, con le disposizioni della Direttiva 90/434/CEE
Con la sentenza del 19 dicembre 2012 (causa C-207/11), la Corte di Giustizia delle Comunità europee ha dichiarato l’art. 2, comma 2, del DLgs. n. 544/1992 compatibile con le disposizioni della Direttiva 90/434/CEE. Il caso di specie attiene a 3D I Srl, una società di capitali con sede in Crema. Il 12 ottobre 2000, la società ha conferito un ramo d’azienda situato in Italia ad una società residente in Lussemburgo. A seguito di tale operazione, l’attività conferita è stata trasformata in una stabile organizzazione, situata in Italia, di detta società lussemburghese. 3D I Srl ha ricevuto una “partecipazione sotto forma di azioni” di quest’ultima società, iscritte nel bilancio di 3D I Srl per un valore superiore al valore fiscale dell’attività
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