Capital gain dei non residenti al test delle Convenzioni
Per le partecipazioni qualificate la regola è l’esenzione da imposta in Italia, ma in molti casi viene derogata
Nella valutazione delle imposte da assolvere in Italia nel momento in cui a cedere partecipazioni in società italiane sono soggetti non residenti, una delle questioni più complesse riguarda l’analisi di particolari clausole delle Convenzioni contro le doppie imposizioni che possono derogare alle pattuizioni standard del modello OCSE, lasciando all’Italia il potere di assoggettare ad imposta i capital gain. Trattasi spesso di clausole che, paradossalmente, non riguardano tanto i Trattati siglati con Stati “esotici”, bensì più Convenzioni stipulate con Stati europei, con i quali vi sono interscambi di elevato ammontare (un esempio chiaro al riguardo è rappresentato dalla Convenzione Italia-Francia).
Va ricordato che, per le partecipazioni non qualificate, la norma interna ...
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