La TASI sommata all’F24 Entratel è l’elogio della follia
Gentile Redazione,
ecco un piccolo riepilogo delle assurdità che tutti voi avete sicuramente sulle vostre scrivanie:
- delibere di svariati Comuni, ovviamente una diversa dall’altra (ALIQUOTE da 0 a 100 in 6 secondi, DETRAZIONI fisse, no detrazioni, per rendita catastale o senza, per figli legittimi o illegittimi, con ISEE o senza, ripartizione 10-90 o 30-70 o nulla, mancano le mantenute del Sindaco, gli occhi azzurri o... come se fosse antani);
- inquilini che non pagano l’affitto da svariati mesi ai quali dover chiedere 7 euro di TASI;
- suocera in uso gratuito nell’appartamento che deve contribuire per 4 euro;
e così avanti fin dove la follia dell’uomo non trova confini.
Una volta domata la follia, però, possiamo finalmente stampare il modello F24, sempre sperando che il contribuente che vedevi due volte l’anno – quest’anno almeno sei volte: 1) mini-IMU 16 gennaio; 2) acconto IMU 16 giugno; 3) UNICO giugno-luglio-agosto... chi lo capisce è bravo; 4) acconto TASI 16 ottobre; 5) acconto UNICO 30 novembre; 6) saldo IMU-TASI e forse qualche altro tributo che aboliranno o a cui cambieranno nome – non abbia un credito da dichiarazione da poter compensare.
Tale ipotesi sarebbe una disgrazia per l’economia dello studio: tempo perso a spiegare le modalità di pagamento di una delega TASI di 30 euro compensata con credito IRPEF o, tagliando la testa al toro, una nuova delega Entratel da acquisire e gestire per tutta la vita (ci farei un programma TV).
C’è però un’altra situazione che potrebbe essere di certo peggiore: se vi chiedessero di spiegare come avete fatto il calcolo della TASI sapreste rispondere? Di certo sì, ma sapreste farlo capire al povero contribuente italiano?
È possibile che gli ordini professionali non facciano nulla per contrastare questa follia?
Alberto Iasci
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Lanciano
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