Ennesimo problema interpretativo per l’IMU sull’abitazione principale
Gentile Redazione,
sono una commercialista iscritta all’Ordine di Bologna.
Vorrei segnalare che molti Comuni stanno inviando avvisi di accertamento ai contribuenti in materia di IMU, contestando l’irregolare applicazione dell’agevolazione per i requisiti di abitazione principale, nel caso di coniugi con dimora e residenza anagrafica in immobili situati in Comuni diversi.
Tale interpretazione, che ritengo restrittiva, viene fatta alla luce della normativa in materia di IMU, che recita appunto che tale agevolazione viene meno se gli immobili sono situati nello stesso territorio, ma la norma stessa non dice espressamente il contrario (cioè, che spetta, invece, nel caso di immobili situati in Comuni diversi).
Diversamente dai suddetti Comuni, il Ministero, con circolare 3/DF/2012, ha dato una lettura della norma nel senso di agevolare entrambi i coniugi che risiedano in immobili situati in Comuni diversi e così anche la dottrina e le risposte a Telefisco 2014 hanno confermato tale posizione.
Sul fatto che le circolari di Agenzia e Ministero non abbiano valore di interpretazione autentica siamo tutti d’accordo e sono stati scritti “fiumi di parole”. Ma quando si prendono posizioni in merito perché il Ministero, l’ANCI o qualsiasi altro ente non si mettono d’accordo per avere una posizione univoca?
Domanda retorica, se fosse così non ci troveremo in questa situazione...
Firmato: una commercialista stanca di passare le nottate e i weekend a leggere regolamenti IMU e TASI e compilare F24 per cifre da versare che rendono anche difficile emettere una parcella.
Simona Vignudelli
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna
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