In ambito fallimentare, Telecom ancora non accetta comunicazioni via PEC
Caro Direttore,
voglio condividere su Eutekne.info e con i colleghi che quotidianamente lo leggono le vicissitudini relative a utenze Telecom Italia in ambito fallimentare.
Nominato curatore di una procedura nel mese di luglio scorso, ho provveduto via PEC alle rituali comunicazioni, ex art. 92 L. fall. ai creditori, tra cui appunto Telecom Italia; a quest’ultima, inoltre, sempre via PEC con separata comunicazione, ho reso nota l’intenzione di risolvere il contratti di fornitura ai sensi dell art. 72.
Oggi ricevo due fatture per i canoni relativi ai prossimi mesi di novembre e dicembre (da qualche parte, quindi, ci saranno anche le fatture per il bimestre settembre-ottobre).
Contattato il servizio clienti e spiegata la situazione, l’operatore mi risponde che le due linee sono ancora attive perché le comunicazioni via PEC non vengono prese in considerazione, Telecom vuole la raccomandata cartacea!
E questa sarebbe l’Italia 2.0?
Allora, Telecom Italia è un’azienda iscritta al Registro delle imprese e, come tutte le altre, ha l’obbligo di dotarsi di un indirizzo PEC, che può essere utilizzato per le comunicazioni ufficiali; la procedura fallimentare ha un indirizzo PEC al quale tutte le comunicazioni devono essere inviate, tanto che eventuali insinuazioni depositate in formato cartaceo in cancelleria sono nulle.
Alessandro Lini
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pisa
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