ACCEDI
Venerdì, 4 luglio 2025 - Aggiornato alle 6.00

IL CASO DEL GIORNO

Bancarotta per l’amministratore che si autoattribuisce i compensi

/ Maurizio MEOLI

Sabato, 21 marzo 2015

x
STAMPA

download PDF download PDF

Una recente pronuncia della Suprema Corte (la n. 11405/2015) torna sul tema del reato configurabile (bancarotta fraudolenta per distrazione o preferenziale) in capo all’amministratore di una società fallita che, in precedenza, si sia “autoattribuito” compensi, riproponendo la soluzione di maggior rigore; conclusione difficilmente condivisibile, soprattutto se correlata alla ricostruzione, pressoché univoca, della bancarotta fraudolenta per distrazione come reato di mero pericolo.

La questione è rilevante e di attualità. Rilevante perché, si ricorda, la bancarotta fraudolenta per distrazione, ex artt. 223 e 216 comma 1 n. 1 del RD 267/42, punisce gli amministratori con la reclusione da tre a dieci anni, mentre la bancarotta fraudolenta preferenziale, ex artt. 223 e 216 comma ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU