Compensi «variabili» del manager dannosi per la società
Non può rimettersi al CdA la determinazione degli obiettivi correlati ai compensi e, senza relativa specificazione, ritenere gli stessi raggiunti
Il CdA (nella specie di una spa quotata a partecipazione pubblica, al tempo dei fatti, superiore al 50%) non può, sentito il parere del Collegio sindacale, determinare la remunerazione del già amministratore delegato per particolari cariche, ex art. 2389 comma 3 c.c., riconoscendo una parte variabile legata al raggiungimento di obiettivi che lo stesso CdA dovrebbe individuare e che, in assenza di determinazione, sono da considerare convenzionalmente raggiunti. Gli “artefici” di tale meccanismo si espongono all’obbligo di risarcire il danno patito dalla società, corrispondente all’entità dei compensi per tal via erogati e da far valere dinanzi al giudice ordinario. A precisarlo è il Tribunale di Roma nella sentenza n. 16027/2015.
È vero che il giudizio sulla diligenza ...
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