Il 45% delle persone fisiche dichiara meno di 15.000 euro
Il 45% dei contribuenti, che dichiara solo il 4,2% dell’IRPEF totale, si colloca nella classe fino a 15.000 euro, mentre circa 35.000 soggetti (0,1% del totale contribuenti) hanno un reddito complessivo maggiore di 300 mila euro e sono quindi tenuti a pagare il contributo di solidarietà del 3% sulla parte di reddito eccedente tale soglia.
I dati emergono dalle statistiche sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche (IRPEF) relative all’anno d’imposta 2016, pubblicate ieri dal Dipartimento delle Finanze.
Nel dettaglio, circa 40,9 milioni di contribuenti hanno assolto l’obbligo dichiarativo: di questi, 20,2 milioni hanno usato il modello 730, 9,8 milioni il modello REDDITI PF, mentre i dati dei restanti 10,9 milioni, non tenuti a presentare direttamente la dichiarazione, sono stati acquisiti tramite il modello CU compilato dal sostituto d’imposta.
Il reddito complessivo dichiarato ammonta a circa 843 miliardi di euro (+10 miliardi rispetto all’anno precedente) per un valore medio di 20.940 euro, in aumento dell’1,2%.
L’analisi territoriale conferma la Lombardia come Regione con reddito medio complessivo più elevato (24.750 euro), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano (23.450 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (14.950 euro); anche nel 2016 il reddito medio al Sud, pur aumentato rispetto all’anno precedente, è cresciuto meno rispetto alla media nazionale.
I redditi da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l’82% del reddito complessivo dichiarato; il reddito da pensione rappresenta circa il 30% del totale. I lavoratori autonomi mostrano il reddito medio più elevato, pari a 41.740 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (titolari di ditte individuali) è pari a 21.080 euro.
Per quanto riguarda l’imposta netta totale dichiarata, essa è pari a 156 miliardi, sostanzialmente stabile. Come si legge nel comunicato stampa del Dipartimento delle Finanze, al netto degli effetti del bonus 80 euro, l’imposta netta risulta pari in media a 5.070 euro e viene dichiarata da circa 30,8 milioni di soggetti, pari al 75% del totale dei contribuenti. Oltre 10 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero.
Tornando alle classi di reddito, in quella tra i 15.000 e i 50.000 euro si posiziona il 50% dei contribuenti, che dichiara il 57% dell’IRPEF totale, mentre solo il 5,3% dichiara più di 50.000 euro, versando il 39% dell’imposta. Rispetto all’anno prima, aumenta il numero di chi dichiara più di 50.000 euro (+38.000).
Il Dipartimento sottolinea inoltre che la nuova tassazione sostitutiva dei premi di produttività introdotta nel 2016 ha interessato circa 1,9 milioni di soggetti, per un ammontare di circa due miliardi di euro di retribuzione.
Nel 2016 è stato anche introdotto il regime agevolato per i lavoratori impatriati, che è stato utilizzato da circa 1.300 soggetti e si aggiunge agli altri due già esistenti: quello per il “rientro dei cervelli”, che ha interessato oltre 2.200 soggetti, e quello per i docenti e ricercatori rientranti in Italia, che ha interessato oltre 1.200 soggetti.
Per i regimi “impatriati” e “rientro dei cervelli” i redditi medi lordi sono pari a 84.968, circa quattro volte superiori al reddito medio da lavoro dipendente. Nel caso dei ricercatori il reddito medio di 153.700 è anche sette volte maggiore del reddito medio da lavoro dipendente.
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41