Il «consultant» non è per forza lavoratore autonomo
Nella qualificazione del contratto per prestazioni all’estero sono rilevanti i fogli di presenza con i giorni di lavoro, nonché i periodi di ferie da concordare
Nella sentenza n. 6117, depositata ieri, la Corte di Cassazione esamina, tra il resto, la questione della corretta qualificazione del contratto di lavoro stipulato dal soggetto residente in Italia, con datore di lavoro estero, per prestazioni da svolgere all’estero.
Il tema presenta rilevante interesse, tenuto conto della difficoltà di ricondurre contratti stranieri alle categorie del diritto italiano.
Nel caso di specie, in particolare, si discuteva se i contratti stipulati da un soggetto (ritenuto dalla Corte fiscalmente residente in Italia), con varie imprese estere, aventi ad oggetto prestazioni rese all’estero, dovessero essere qualificati come contratti di lavoro autonomo o come contratti di lavoro dipendente.
La Corte, in primo luogo, ricorda che la qualificazione del contratto ...
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