Può fallire la società trasformata in comunione d’azienda
Si realizza una successione tra soggetti distinti per natura e non solo per forma
Nelle trasformazioni eterogenee – nelle quali si assiste al passaggio da una società a una comunione di godimento d’azienda o comunque da una società a un’impresa individuale – si determina sempre un rapporto di successione tra soggetti distinti, perché persona giuridica e persona fisica si differenziano per natura e non solo per forma; di conseguenza, la nascita di una (non fallibile) comunione indivisa tra due o più persone (cui l’ente collettivo trasferisca il proprio patrimonio) non preclude la dichiarazione di fallimento della società entro il termine di un anno dalla sua eventuale cancellazione dal Registro Imprese. Lo stabilisce la Cassazione, nella sentenza n. 16511 depositata ieri.
Ai sensi dell’art. 10 del RD 267/1942, gli imprenditori individuali e collettivi ...