Nozione di «prestazione di servizio» rilevante per la dichiarazione infedele
L’elemento giustificante le prestazioni di servizi è costituito dalla presenza di un corrispettivo che vale a integrare anche la relativa base imponibile
Ai fini della contestazione del reato di dichiarazione infedele è necessario accertare la corretta qualificazione delle operazioni di finanziamento, con particolare riguardo alla presenza o meno di un corrispettivo e/o di un incremento economico. Su tale accertamento si sofferma la Cassazione nella sentenza n. 9158, depositata ieri.
Il legale rappresentante di una società a responsabilità limitata era stato condannato per il delitto di dichiarazione infedele ai sensi dell’art. 4 del DLgs. 74/2000, perché, al fine di evadere le imposte sui redditi e sull’IVA, aveva indicato in una dichiarazione annuale relativa a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo. Secondo gli accertamenti compiuti, erano state, infatti, rilevate operazioni a fronte delle quali
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