Oltre all’imposta di successione non dimentichiamo il sistema dell’IMU
Gentile Redazione,
condivido le riflessioni del collega Zanetti in materia di imposta sulle successioni, sulla dicotomia evidente tra ciò che occorre al Paese e la patina ideologica delle vane dissertazioni (si veda “Sull’imposta sulle successioni un dibattito intriso di ideologia” del 22 maggio 2021).
Mi permetto di ricordare, oltre a quanto affermato dall’illustre collega, che oltre alla revisione inter alia dell’imposta di successione, tutti dimenticano l’aberrante sistema dell’IMU: ricordiamo che sino a qualche anno fa i Comuni non avevano accesso alle risultanze catastali e oggi, nell’epoca della telematica, ci costringono a un’autoliquidazione borbonica degna di tempi trapassati.
Oltre al fattore procedimentale, però, mi piace allinearmi alle riflessioni di Zanetti sull’argomento dell’esproprio: ci rendiamo conto che un’IMU al 10,6 per mille fa sì che in 25 anni (l’orizzonte temporale di una generazione) lo Stato (maiuscolo per rispetto formale, ma non lo meriterebbe) ci ha prelevato un quarto di casa?
Sì, certo, del valore catastale. Ma non tutti abitano in Quadrilatero, dove il valore catastale è molto più basso del valore di mercato.
Forse è arrivato il momento di dire “basta”. O no?
Alessandro Cerati
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano
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