Verso un calo dell’IRPEF per il ceto medio
Le Commissioni Finanze di Camera e Senato hanno dato ieri il via libera a un documento contenente le linee guida per la riforma fiscale. Le indicazioni per l’Esecutivo dovrebbe spingere verso l’abbassamento dell’IRPEF al ceto medio (tra 28.000 e 55.000 euro). Tra le molte sollecitazioni l’abolizione delle microtasse, come ad esempio il superbollo, la revisione della tassazione sulle aziende e sui lavoratori autonomi, una semplificazione e possibile riduzione dell’aliquota IVA ordinaria e la tassazione green.
Il documento contiene anche indicazioni sul forfait per gli autonomi.
Le Commissioni Finanze di Camera e Senato ritengono, infatti, “opportuno che il sistema fiscale italiano conservi un regime agevolato e semplificato per le piccolissime imprese ed i lavoratori autonomi a un livello di fatturato di 65.000 euro all’anno e aliquota proporzionale al 15%, tranne per i primi cinque anni ad aliquota al 5%“. Esistono però delle criticità da affrontare: in caso di superamento della soglia massima dei ricavi e compensi annuali per l’accesso e il mantenimento del regime agevolato il contribuente transita bruscamente, per l’anno successivo, al regime ordinario IRPEF.
Questo “salto” determina un “aggravio significativo in termini, sia di tassazione, sia di maggiori adempimenti. In conseguenza di ciò, l’attuale assetto del regime forfetario finisce con l’inibire la crescita dimensionale delle piccole imprese, il che contrasta con l’obiettivo fondamentale della riforma, vale a dire la promozione della crescita economica”. Pertanto, si ritiene “utile l’introduzione di un meccanismo che non ostacoli la crescita di fatturato delle microimprese, dei professionisti, dei lavoratori autonomi, mediante l’introduzione di un regime transitorio che accompagni il contribuente verso la transizione al regime ordinario di tassazione IRPEF”.
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