Non facile l’inquadramento fiscale dei «non fungible token» sulle opere d’arte
Gli operatori sono alle prese con numerosi dubbi in merito a queste fattispecie
Nelle recenti maggiori fiere dell’arte contemporanea si è registrato un interesse esponenzialmente crescente nei confronti dei non fungible token (NFT). A ben vedere, un simile “fermento” è stato riscontrato anche in altri settori apparentemente non correlati, quali moda, musica, editoria, sport e collezionismo in generale.
Infatti, i NFT non rappresentano opere d’arte in quanto tali, ma sono – più generici – certificati digitali che attribuiscono unicità a beni che si caratterizzano per essere universalmente accessibili e che sono custoditi e scambiati su piattaforme a distributed ledger technology; le stesse dove sono registrati gli scambi di criptovalute ma, rispetto a queste ultime, i NFT sono, per definizione, unici.
In tal senso, la creazione del NFT rappresenta ...
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