Per la pex sulle società estere i criteri vanno rivisti
La verifica dei tax rates su un arco temporale potenzialmente lungo lede il legittimo affidamento e può portare a risultati asistematici
Con la risposta a interpello n. 481/2022, l’Agenzia delle Entrate ha dato corpo alle paure degli operatori circa le modalità con le quali condurre la verifica del requisito connesso alla residenza “virtuosa” della partecipata estera ai fini dell’esenzione sulle plusvalenze.
Si ricorda che l’art. 87 comma 1 lettera c) del TUIR richiede la residenza fiscale della realtà partecipata in Stati o territori diversi da quelli a regime fiscale privilegiato individuati in base ai criteri di cui al precedente art. 47-bis comma 1 ferma la possibilità di invocare l’esimente di legge.
Il requisito appena citato, peraltro, deve sussistere ininterrottamente sin dal primo periodo di possesso, eccezion fatta per i rapporti detenuti da più di cinque periodi di imposta e oggetto
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