Le fatture dalla partita IVA italiana non scontano sempre l’imposta
Per i non residenti possibile esenzione in virtù delle Convenzioni contro le doppie imposizioni
Le risposte a interpello nn. 384 e 387 pubblicate ieri tornano ad analizzare il regime fiscale delle prestazioni di lavoro autonomo svolte dai non residenti. La particolarità dei due documenti riguarda il fatto che, in entrambi i casi, l’analisi verte sulle prestazioni fatturate con una partita IVA italiana.
La risposta n. 384/2023, in particolare, ha ad oggetto il caso di un cittadino italiano in procinto di trasferirsi dallo Stato europeo in cui vive in Thailandia per avviare un’attività professionale in loco, ma che al contempo intenderebbe aprire una partita IVA italiana dalla quale fatturare alcune prestazioni, nessuna delle quali a favore di clienti italiani.
La risposta n. 387/2023, invece, riguarda un cittadino italiano residente in Cina, dove svolge attività di lavoro subordinato,
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