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Non sempre la società di revisione inadempiente risarcisce il danno

/ REDAZIONE

Martedì, 7 novembre 2023

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La Corte di Cassazione, nell’ordinanza n. 30851, depositata ieri, ha precisato che l’azione promossa dalla società (nella specie, una spa in amministrazione straordinaria) al fine di far valere la responsabilità contrattuale del soggetto incaricato della revisione legale dei bilanci d’esercizio ha natura di azione risarcitoria per inadempimento contrattuale.

In conseguenza di ciò, la Suprema Corte ha ribadito come, ai fini dell’accertamento dell’inadempimento contrattuale, la società danneggiata possa limitarsi, in applicazione dei generali principi sull’onere della prova nell’ambito delle azioni aventi a oggetto una responsabilità contrattuale, ad allegare l’inadempimento e dimostrare la fonte dell’obbligazione contrattuale, mentre spetta al danneggiante offrire la prova liberatoria dell’avvenuto adempimento. Tale agevolazione probatoria opera, però, solo sul piano dell’accertamento dell’inadempimento; sotto il profilo risarcitorio, infatti, il soggetto danneggiato resta onerato della prova del danno subìto e del nesso di causalità tra esso e l’inadempimento, non essendo ipotizzabile a carico dell’asserito danneggiante l’onere di fornire una “prova liberatoria” rispetto al nesso di causa, a differenza di quanto accade per la prova dell’avvenuto adempimento o della correttezza della condotta.

In applicazione di tali princìpi, nel caso di specie – pur essendosi accertato l’inadempimento del soggetto incaricato della revisione legale dei bilanci di esercizio della società, per non aver prestato, nell’esercizio di tale attività, la dovuta diligenza – è stata rigettata la domanda di risarcimento del danno proposta dalla società, in assenza di prova circa la quantificazione del danno e il nesso di causalità tra esso e l’inadempimento della società di revisione.

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