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Martedì, 21 gennaio 2025 - Aggiornato alle 6.00

FISCO

Il versamento dell’IVA prevale sulla continuità d’impresa

Basta il dolo generico integrato dall’omissione nella consapevolezza della sua illiceità, non rilevando i motivi della scelta di non versare il tributo

/ Maria Francesca ARTUSI

Giovedì, 18 aprile 2024

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È penalmente responsabile chiunque non versi, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo, l’imposta sul valore aggiunto dovuta in base alla dichiarazione annuale, per un ammontare superiore a 250.000 euro per ciascun periodo d’imposta.

Si tratta del delitto di omesso versamento dell’IVA previsto all’art. 10-ter del DLgs. 74/2000: un reato omissivo e istantaneo e che si consuma nel momento in cui scade il termine previsto dalla legge per il versamento dell’acconto relativo al periodo di imposta successivo. Ciò che rileva è, quindi, l’indicazione nella dichiarazione di un debito d’imposta e l’inadempimento alla conseguente e corrispondente obbligazione di pagamento, fermo restando che, ai

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