I diritti dei lavoratori ceduti non sono lesi se poi viene meno il «superminimo»
In un momento successivo al trasferimento d’azienda la retribuzione dei trasferiti può essere influenzata dalle dinamiche contrattuali
Con ordinanza n. 8150 del 27 marzo 2025, la Cassazione si è pronunciata in materia di aspetti retributivi connessi alla fattispecie del trasferimento d’azienda, con particolare riferimento all’ipotesi in cui venga meno un accordo collettivo integrativo che garantiva un “superminimo non assorbibile” ai lavoratori ceduti.
Il caso di specie, da cui originava la pronuncia in commento, aveva ad oggetto la richiesta di pagamento, avanzata da alcune lavoratrici, di un emolumento denominato “superminimo non assorbibile” non più corrisposto dalla datrice a far data da maggio 2020, a seguito della disdetta dall’accordo collettivo che lo prevedeva.
In particolare, le lavoratrici, già dipendenti di un’organizzazione sindacale che applicava un contratto collettivo ...
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