Nel 2026 erogazione automatica di una parte dei rimborsi IVA a basso rischio
Nel 2026, grazie all’evoluzione delle tecnologie e dei processi, il Fisco potrà erogare automaticamente una parte dei rimborsi IVA a basso rischio, liberando risorse da destinare al contrasto delle frodi fiscali. Il meccanismo è stato illustrato dal direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, in audizione davanti alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria e prevede l’integrazione dell’intelligenza artificiale anche nella procedura di analisi del rischio per i rimborsi IVA.
La prima fase di sperimentazione è in via di conclusione e consiste nella verifica dell’efficacia dell’attuale classificazione del rischio. Nella seconda fase, le soluzioni di IA opportunamente “addestrate” potranno fornire indicazioni sulle modifiche da effettuare agli indicatori di rischio esistenti e, se necessario, suggerire l’introduzione di nuovi indicatori, da implementare nel corso del 2026.
L’evoluzione delle tecniche di valutazione del rischio si accompagna, infine, alla progressiva automazione dei controlli effettuati sui rimborsi IVA. In caso di esito positivo, il rimborso può essere erogato senza ulteriori interventi. In caso di esito negativo, è previsto il controllo umano, in linea con il principio di non esclusività della decisione algoritmica.
Quanto al contrasto dell’evasione, Carbone ha sottolineato che a partire dal 2019, la fatturazione elettronica ha prodotto un effetto di compliance che oscilla tra 1,7 e 2 miliardi di euro, mentre l’introduzione della misura dello split payment ha garantito un effetto complessivo di compliance pari a 4,6 miliardi di euro. Sempre ai fini IVA, dunque, l’evasione nel 2015 ammontava a oltre 35 miliardi, ma si è dimezzata nel successivo quinquennio (17,8 miliardi nel 2021).
Infine, riguardo ai controlli preventivi sui bonus edilizi, Carbone ha affermato che nel periodo 2021-2025 sono state vagliate, nello svolgimento delle attività di analisi del rischio, circa 9 milioni di comunicazioni, con conseguente inibizione dell’utilizzo indebito di crediti inesistenti per oltre 7,8 miliardi di euro.
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41