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Somme prelevate col bancomat il giorno del decesso fuori dall’imposta di successione

/ REDAZIONE

Mercoledì, 24 dicembre 2025

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Ci si può chiedere se i prelevamenti fatti con il bancomat del defunto il giorno della sua morte confluiscano nella base imponibile dell’imposta di successione. A questa domanda risponde l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 318, pubblicata ieri.

L’Amministrazione finanziaria afferma che, ai fini dell’individuazione del saldo finale del conto corrente bancario appartenuto alla defunta, da indicare nella dichiarazione di successione, occorre tenere conto delle operazioni attive e passive effettuate dalla de cuius, perfezionatesi prima del suo decesso. Quindi, ove dal conto corrente sia stato prelevato un importo il giorno stesso della morte (ovviamente, in un momento anteriore al decesso), occorre tener conto del prelievo nella determinazione della base imponibile ai fini del tributo successorio.

Non rileva, invece, a questi fini, il saldo contabile giornaliero che viene fornito dall’istituto di credito.
Nel caso di specie, ad esempio, l’importo del saldo contabile del conto corrente “alla data del decesso”, comunicato dalla Banca all’erede, non teneva conto del prelevamento in questione, in quanto avente data valuta coincidente con la data del decesso.
Pertanto – spiega l’Agenzia – ai fini della corretta indicazione in dichiarazione di successione, l’erede “potrà sottrarre dal saldo contabile comunicatogli dalla banca l’importo dell’operazione di prelevamento, debitamente documentata, dal momento che la stessa si è conclusa attraverso la consegna del denaro alla de cuius, prima del suo decesso”.

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