Esenzione IVA per i servizi di gestione di cassa e tesoreria
Con la risposta a interpello n. 188 pubblicata ieri, 2 febbraio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha affermato l’esenzione IVA, ex art. 10 comma 1 n. 1) del DPR 633/72, per il servizio di gestione di cassa e tesoreria, reso con le modalità operative previste per le Autorità amministrative indipendenti inserite nell’elenco delle P.A.
Secondo la citata norma, si considerano esenti dall’imposta le operazioni di carattere finanziario, vale a dire che generano esposizioni finanziarie a debito o a credito (es. i servizi di pagamento o di incasso, le dilazioni di pagamento o le concessioni di crediti, ecc.).
Richiamando la giurisprudenza Ue (Corte di Giustizia 28 luglio 2011 causa C-350/10) e la prassi in materia (ris. 4 luglio 2002 n. 216), l’Agenzia delle Entrate ha ricordato che l’esenzione in parola ha carattere “oggettivo”, poiché si applica a prescindere dai soggetti coinvolti nell’operazione e dalle modalità di effettuazione della stessa; la mera circostanza che un servizio sia interamente prestato mediante strumenti elettronici non osta, di per sé, all’applicazione di tale regime.
Nel caso di specie, si è ritenuto, pertanto, che i servizi di tesoreria, incasso e pagamento nonché quelli relativi alla gestione delle carte di credito, prestati da un istituto di credito ad un soggetto obbligato al sistema di rilevazione telematica “SIOPE”, configurano operazioni finanziarie di cui all’art. 10 comma 1 n. 1) del DPR 633/72 e sono, quindi, esenti IVA.
Parimenti, rientrano nell’ambito applicativo di tale disposizione i servizi di remote banking, consistenti nella consultazione delle operazioni di cassa nonché nella conservazione sostitutiva degli ordinativi, trattandosi di “servizi oggettivamente connessi al servizio di pagamento e di trasferimento di denaro”.
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