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IL PUNTO / FISCALITÀ INTERNAZIONALE

Fusioni estere più facili con il nuovo tax rate test semplificato ai fini CFC

Il ricorso ai meri dati di bilancio può superare la verifica della qualificazione estera di tali operazioni

/ Cesare SILVANI

Mercoledì, 8 maggio 2024

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Il nuovo criterio di calcolo semplificato del livello di tassazione effettiva ai fini della disciplina delle società controllate estere (CFC), introdotto dall’art. 3 del DLgs. 209/2023, potrebbe facilitare le operazioni di aggregazione tra società estere controllate da soci – anche indiretti – italiani.

In vigenza del vecchio testo dell’art. 167 del TUIR, l’Agenzia delle Entrate ha indicato che, ai fini del calcolo del tax rate virtuale italiano, il regime di neutralità per le fusioni di cui all’art. 172 (e all’art. 173 per le scissioni) è applicabile solo a quelle operazioni di aggregazione di società controllate estere che siano assimilabili all’istituto della fusione di cui al codice civile italiano (circolare n. 18/2021, § 8; risoluzione n. 470/2008 e

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