Dalla CDC altri 2 milioni per il welfare strategico
Anche quest’anno gli iscritti alla Cassa di previdenza dei dottori commercialisti potranno usufruire dei contributi messi a disposizione dall’ente come supporto per la creazione di un’aggregazione professionale (studio associato, STP o rete tra professionisti) o per l’acquisto di beni o servizi.
L’istituto presieduto da Ferdinando Boccia, infatti, ha deciso di rifinanziare (per il quarto anno consecutivo) i due bandi, stanziando due milioni di euro complessivi. Cinquecentomila andranno a copertura del bando sulle aggregazioni, un milione e mezzo per quello sull’acquisto di beni e servizi.
“Sostenere la crescita professionale dei nostri iscritti – ha spiegato Boccia tramite una nota stampa diffusa ieri – è una delle leve più importanti della nostra mission. In questi anni, abbiamo sempre più aumentato gli investimenti in welfare – nel 2025, è previsto ancora un incremento delle risorse destinate alle misure assistenziali che raggiungeranno i 36,5 milioni – non solo ascoltando i bisogni della categoria, ma anche attraverso l’analisi dello scenario attuale, caratterizzato dalla transizione digitale e dalla necessità di maggiore specializzazione della categoria. Uno dei nostri obiettivi principali è, infatti, accompagnare l’evoluzione della professione anche attraverso la diffusione di una reale cultura aggregativa come elemento di progressione non solo reddituale ma anche professionale, così che gli iscritti possano ampliare le proprie competenze a disposizione di una platea sempre più ampia e diversificata”.
Per entrambi i bandi si fa riferimento alle spese sostenute nel 2024 e la domanda di partecipazione dovrà essere inviata entro il 31 marzo 2025. Con riferimento al contributo sulle aggregazioni, i potenziali beneficiari sono gli iscritti che, al 31 dicembre 2024, risultano non titolari di pensione diretta della Cassa (anche pensionati in regime di totalizzazione e cumulo), ad eccezione dei pensionati di invalidità in attività, che rispettino i livelli reddituali previsti dal bando, che valgono per tutti. I parametri sono legati alla composizione del nucleo familiare: si va dai 41.400 euro per richiedente unico componente del nucleo familiare ai 78.800 euro per nucleo familiare con sette o più componenti.
Per gli studi associati/STP il contributo spettante è pari a 4 mila euro per singolo richiedente, che sarà proporzionalmente ridotto qualora la somma dei contributi spettanti ai soci del medesimo studio associato/STP ecceda il limite massimo di 32 mila euro, importo massimo complessivamente erogabile. Per le reti, il contributo spettante è pari a 3 mila euro (raddoppiato rispetto al precedente bando) per singolo richiedente, che sarà proporzionalmente ridotto qualora la somma dei contributi spettanti ai dottori commercialisti appartenenti alla medesima RTP ecceda l’importo massimo erogabile di 24 mila euro.
Quanto all’acquisto, anche tramite leasing finanziario, di beni e servizi (si va dagli hardware ai mobili da ufficio, ma da quest’anno sono incluse anche attrezzature innovative come strumenti di intelligenza artificiale), i beneficiari sono gli iscritti all’ente da meno di 5 anni. I requisiti reddituali sono i medesimi del bando sulle aggregazioni, ma c’è un ulteriore parametro legato alla spesa effettuata, che deve essere di almeno 400 euro.
Al richiedente verrà erogato un contributo pari al 50% delle spese documentate sostenute nell’anno 2024 (al netto dell’IVA). In caso di spese riferibili a studi associati/STP, il limite del 50% è imputato al singolo richiedente in proporzione alla sua percentuale di partecipazione agli utili rilevata dalla dichiarazione dei redditi 2023 (anno di imposta 2022). In ogni caso, il contributo riconoscibile non potrà superare l’importo di 8 mila euro per singolo richiedente.