La fusione con finalità liquidatorie non è elusiva
Il suo utilizzo comporta la «neutralizzazione fiscale» dei plusvalori, senza che si determinino occultamenti di base imponibile o salti d’imposta
Accade frequentemente che, nell’ambito di operazioni tra società appartenenti ad un medesimo gruppo societario o familiare, la fusione venga utilizzata come strumento mediante il quale “eliminare” soggetti societari ritenuti ormai “in esubero” rispetto alle reali esigenze di diversificazione dei soci, ad esempio “accorciando” la catena di controllo mediante incorporazione di una sub-holding nella holding oppure in una società operativa.
In questi casi, si parla appunto, ancorché impropriamente, di utilizzo della fusione “per fini liquidatori”.
Tale prassi ha subito in passato la “censura” dell’ormai soppresso Comitato Consultivo per l’applicazione delle disposizioni antielusive, in occasione del Parere n. 27 da esso ...