Bancarotta fraudolenta «preferenziale» se i compensi autoattribuiti sono congrui
È invece esclusa la più grave fattispecie di bancarotta fraudolenta per «distrazione»
Commette il delitto di bancarotta fraudolenta preferenziale (punito con la reclusione da uno a cinque anni, ex artt. 216 comma 3 e 223 del RD 267/42) e non il più grave delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione (punito con la reclusione da tre a dieci anni, ex artt. 216 comma 1 n. 1 e 223 del RD 267/42) l’amministratore che si attribuisce congrui compensi della società in dissesto per il lavoro prestato, senza autorizzazione degli organi sociali, alterando così la “par condicio creditorum”.
La sentenza 7 giugno 2010 n. 21570 della Corte di Cassazione abbraccia, quindi, la soluzione meno rigorosa tra quelle emerse nella giurisprudenza di legittimità, uniformandosi a quanto sancito, tra le altre, da Cass. 21 novembre 2006 n. 38149 e Cass. 7 luglio 2006 n. 23730. In taluni ...
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