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Consob e Banca d’Italia: operazione trasparenza dei fondi immobiliari

/ REDAZIONE

Lunedì, 2 agosto 2010

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MILANO - Consob e Bankitalia puntano su una maggiore trasparenza dei fondi immobiliari. In tempi di mercati turbolenti, con il continuo saliscendi delle borse, l’Europa pone nuovi paletti sul calcolo del rischio dei fondi comuni di investimento e in Italia le due massime autorità di vigilanza intendono facilitare la lettura dei rischi dei diversi fondi di investimento immobiliare. Le due operazioni sono state illustrate oggi sulla newsletter della Consob e, per quanto riguarda i fondi immobiliari, la dichiarazione congiunta con Palazzo Koch è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Quanto al calcolo della rischiosità dei fondi comuni, l’intervento è stato messo a punto dal CESR, l’organismo di coordinamento fra le autorità di vigilanza e di regolamentazione dei mercati finanziari nell’Unione Europea.

Con il nuovo documento, il coordinamento delle Consob europee ha fissato i paletti del percorso che debbono seguire i vari gestori che hanno utilizzato la formula del Var (Value-at-risk), il calcolo basato sulle probabilità che un dato portafoglio si discosti dal comportamento medio del mercato, necessario a indicare ai loro potenziali clienti la rischiosità dello strumento finanziario proposto. Il documento europeo definisce anche una serie di principi di carattere generale, relativi alle attività che possono essere utilizzate come collaterali, e alle regole da adottare per le transazioni in strumenti finanziari derivati. Le linee guida prevedono diverse metodologie di calcolo del rischio, a fronte delle differenti strategie di investimento, su cui ogni singola Sgr potrà calibrare poi la propria scelta.

Quanto ai fondi immobiliari, invece, Consob e Bankitalia, dopo un’indagine condotta lo scorso anno sulle prassi di valutazione dei beni dei fondi immobiliari, hanno approvato “linee applicative” sul ruolo degli esperti indipendenti, previsti dall’attuale regolamentazione, addetti alla valutazione dei rispettivi patrimoni. In particolare, le due autorità di controllo focalizzano la loro richiesta sulla definizione di procedure “complete, trasparenti e verificabili” con la predisposizione da parte di ogni Sgr di un documento su cui indicare i criteri adattati per la selezione dei periti. Sul documento debbono essere indicati anche i criteri relativi alla determinazione del loro compenso e l’indicazione degli organi e delle funzioni coinvolti nell’esame delle relazioni di stima. Grande attenzione, poi è stata posta sul rischio di possibili conflitti di interessi per gli esperti indipendenti, a danno dei sottoscrittori dei fondi. In questo caso, spetterà ad ogni singola Sgr assicurare che l’eventuale affidamento di “incarichi ulteriori e non direttamente correlati a quello di valutazione non pregiudichi in alcun modo l’indipendenza dell’incaricato e non comporti il sorgere di possibili conflitti di interesse”. (Ansa)

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