A settembre, inflazione stabile a +1,6%
A settembre, in Italia, l’inflazione è rimasta stabile all’1,6%, lo stesso livello registrato ad agosto. Lo ha reso non l’ISTAT, confermando le stime preliminari. Su base mensile i prezzi sono scesi dello 0,2%. (ANSA).
L’inflazione acquisita per il 2010 è così pari, aggiunge l’ISTAT, a +1,4%. Al netto della componente energetica e degli alimentari freschi, il tasso tendenziale di crescita dei prezzi al consumo si è “lievemente ridotto”, scendendo all’1,4%. Quanto all’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), che tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo come saldi e promozioni, nel mese di settembre registra una variazione di +0,6% sul piano congiunturale (dato rivisto al rialzo) e una variazione di +1,6% in termini tendenziali. La stabilizzazione dell’inflazione a settembre, spiega l’istituto, “risente della flessione congiunturale dei prezzi dei servizi, i cui effetti sull’indice generale risultano tuttavia controbilanciati dalla crescita su base mensile dei prezzi dei beni, ed in particolare dei prezzi dei prodotti alimentari”. Guardando ai diversi capitoli di spesa, gli aumenti congiunturali più significativi sono stati rilevati per l’istruzione (+1,3%), prodotti alimentari e bevande analcoliche e abbigliamento e calzature (per entrambi +0,2%); variazioni negative si sono, invece, verificate per i trasporti (-1,7%), comunicazioni (-1,3%) e ricreazione, spettacoli e cultura (-1%). I rialzi annui più elevati si sono registrati per i trasporti (+3,6%) e l’istruzione (+2,6%); un calo si è verificato per le comunicazioni (-2%). Analizzando le città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati si sono verificati ad Aosta (+2,8%), Napoli (+2%), Venezia e Trieste (per entrambe +1,9%); le variazioni più moderate hanno riguardato Bologna e Campobasso (per entrambe +1%), Bari e Potenza (+1,1%) e Reggio Calabria (+1,2%). (Redazione)
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