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ReteImpreseItalia: meno fisco per avviare nuove imprese e semplificazione

/ REDAZIONE

Lunedì, 18 ottobre 2010

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Meno fisco per avviare nuove imprese e soprattutto semplificazione di un sistema troppo burocratico. Con un occhio ai conti pubblici che, allo Stato, con consentono una significativa riduzione del carico fiscale. Sono in estrema sintesi alcune delle richieste avanzate da ReteImpreseItalia in un documento programmatico. Richieste che saranno ribadite mercoledì all’incontro con il Governo convocato dal Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per avviare il “cantiere” della riforma fiscale. “Poiché è evidente che in presenza di livelli di deficit pubblico quali quelli raggiunti nel nostro Paese non sia possibile agire sulla leva della riduzione fiscale tout court - scrive Rete Imprese - è auspicabile che almeno si avvii la ricerca di interventi tesi a favorire maggiore equilibrio sul versante delle entrate. In sostanza, non è pensabile che si possa arrivare ad una riduzione della pressione fiscale senza controllare e ridisegnare la spesa pubblica. Il costante incremento della spesa corrente sottrae risorse per lo sviluppo e condiziona negativamente il futuro del Paese. Ciò impone che vada riqualificata e bonificata la spesa pubblica sia centrale che periferica. Si ritiene che una occasione per raggiungere questo obbiettivo possa e debba essere ricercata in una efficiente attuazione del federalismo fiscale”. Ecco alcune delle proposte avanzate da ReteImpreseItalia:
- semplificazione: è importante puntare alla semplificazione degli adempimenti fiscali affinché l’impresa sia liberata da procedure e formalismi che non garantiscono né le aziende, né i lavoratori, né lo Stato;
- riequilibrare carico rendite-lavoro: si deve arrivare al riequilibrio del carico fiscale fra lavoro e rendita per liberare risorse per lo sviluppo, perché oggi la produzione è soggetta ad una maggior tassazione rispetto al capitale, quindi, si rende necessario un progressivo riequilibrio del carico fiscale tra lavoro e rendita, prevedendo in tutti i modi un alleggerimento per i piccoli risparmiatori utile anche al rilancio della domanda interna;
- evasione: i piccoli imprenditori chiedono di puntare al controllo e al recupero dell’evasione in tutte le forme in cui si manifesta, dall’abusivismo al lavoro irregolare alle attività economiche sommerse e ad un profondo cambiamento nel rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria, incardinato sul reciproco affidamento, sia nella fase di controllo che nella successiva, e sempre più delicata, fase di riscossione coattiva delle imposte;
- giù le tasse ai virtuosi: nel campo del lavoro dipendente, con la tassazione ad aliquota ridotta delle componenti di salario legate ad incrementi di produttività. Sul versante delle imprese, con una fiscalità premiale per le scelte di reinvestimento aziendale di redditi ed utili;
- meno fisco per le nuove imprese: si punta anche ad un fisco che renda meno oneroso l’avvio di nuova impresa, con una drastica riduzione degli adempimenti nonché del carico fiscale e contributivo nella prima fase di avvio. (Ansa)

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