UE: la Commissione propone l’IVA «europea»
Una riduzione dei contributi nazionali da compensare attraverso, ad esempio, l’introduzione di un’IVA “europea” e un mix di altre misure, tra le quali anche la tassazione delle transazioni finanziarie. Lo propone la Commissione europea nel documento sulla revisione delle prospettive finanziarie presentato oggi.
Nel documento sulle linee guida del prossimo “quadro finanziario” pluriennale dell’Unione Europea per il periodo successivo al 2013, preparato dal commissario Janusz Lewandowski come comunicazione al Parlamento, al Consiglio, al Comitato economico e sociale, al Comitato delle regioni ed ai Parlamenti nazionali, vengono indicate sei “possibili candidati” per garantire risorse proprie che vadano “gradualmente a prendere il posto delle contribuzioni nazionali, lasciando un carico minore sulle tesorerie nazionali”. Tali candidati, in una lista che viene esplicitamente indicata come non esclusiva, sono:
- tassazione europea sul settore finanziario (nel documento di accompagnamento si specifica che potrebbe essere un’imposta sulle transazioni finanziarie o sulle attività finanziarie);
- entrate UE dal mercato delle quote di emissione di Co2;
- tassazione sul trasporto aereo;
- IVA europea;
- tassa europea sull’energia;
- tassa europea sugli utili societari.
Le proposte definitive dovranno essere presentate dalla Commissione entro il 1° luglio 2011. Il documento di Lewandowsli sottolinea che nel 1988 la contribuzione degli Stati membri era pari al 10% del bilancio della UE, mentre oggi essa rappresenta il 70%. “Questo - è scritto - non solo è contro lo spirito dei trattati di Roma e Lisbona, ma ha dato adito all’aspro dibattito sulla ’contribuzione netta’ e sui complessi concetti degli sconti, con la conseguenza di spingere verso temi di interesse geografico piuttosto che verso quelli di più grande interesse europeo”. (Ansa)
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